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Zénon Yoga Novara

Zénon Yoga Novara

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Zénon

La danza indiana tra storia, mito e attualità

20 Marzo 2019 Zénon

Qual è il terreno culturale da cui trae origine e ispirazione la danza Bharatanatyam? Quali fonti storico-letterarie, ma soprattutto quale pensiero si trova alla base e  sostanzia il suo articolato  repertorio? Quale infine il suo ruolo nell’India di oggi e più in generale nel mondo contemporaneo?

La serata del 5 aprile, a partire dalle ore 21.00, si snoderà a cavallo tra questi e altri interrogativi, dando modo allo spettatore di orientarsi più agevolmente e di contestualizzare la visione di una delle forme di teatro-danza più affascinanti al mondo.

La danza Bharatanatyam è sicuramente il più noto fra gli stili di danza classica indiana e benché la sua forma attuale risalga alla fine del XVIII, inizi XIX secolo, la sua origine è antichissima. La tecnica estremamente elaborata risponde ad una visione del corpo come strumento sacro di conoscenza e realizzazione. Ogni passo, postura e movimento hanno una valenza ben precisa; la stessa posizione base che divide il corpo in due triangoli rovesciati si fonda su una distribuzione equilibrata del peso e sull’attribuzione ad ogni parte del corpo umano di specifici valori simbolici.

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Antonella Usai

È una danzatrice, coreografa e insegnante di danza di fama internazionale. Formatasi nel teatro-danza occidentale, approda in seguito al teatro danza indiano diplomandosi in bharatanatyam presso la prestigiosa Darpana Academy of performing arts di Ahmedabad. Unica danzatrice europea a far parte del Darpana Performing Group, una delle più note compagnie di danza indiane, ha compiuto con questa tour in tutta l’India e a Singapore.

È laureata in storia del teatro e fondatrice dell’associazione e della omonima compagnia di danza NAD attiva nel campo formativo, divulgativo e in quello della produzione di spettacoli con particolare riferimento alla relazione essere umano-natura. L’articolato percorso di questa associazione parte dalla convinzione che ogni individuo sia portatore di una cultura diversa, unica ed irripetibile e che il corpo, attraverso il movimento e la creatività, sia un potente mezzo di integrazione oltre che di espressione. Il concetto di intercultura assume in quest’ottica un’accezione per così dire allargata, guardando all’incontro, non solo tra culture di paesi diversi, ma più semplicemente a quello fra “corpi e universi differenti”.

Il principale obiettivo della NAD è quello di trarre ispirazione dalla danza per abitare con senso il corpo, l’ambiente e le relazioni umane e ritrovare una sempre maggiore consapevolezza dell’interrelazione tra le parti.


Per partecipare

La serata è a offerta libera, minimo 10€. È gradita la prenotazione. Per qualsiasi informazione, ci puoi scrivere usando il modulo qui sotto. Grazie!

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Tradizione taoista e Guarigione: che cos’è l’Energia vitale?

13 Febbraio 2019 Zénon

 

 



Che cos’è il Qi, ovvero il soffio vitale alla base della Tradizione Taoista e della Medicina Tradizionale Cinese?

Qual è il legame tra il Qi e la salute, il Qi e il nostro benessere?

Il 14 aprile, durante questo seminario del ciclo Taoismo e Guarigione, esamineremo il paradigma anatomo-fisiologico energetico che soggiace a questa nozione e andremo a ‘toccare con mano’ i principi esposti esplorando diverse tecniche psicocorporee, sia in staticità che in movimento, attraverso la respirazione, il suono e la meditazione.



Docente


Marco Invernizzi, medico e ricercatore presso la cattedra di medicina fisica e riabilitativa dell’Università del Piemonte Orientale.
Agopuntore ed esperto in Medicina Tradizionale Cinese, è stato docente FISA (Federazione Italiana delle Società di Agopuntura) per 10 anni e ha diretto un corso di perfezionamento universitario di agopuntura in ambito riabilitativo presso l’Università del Piemonte Orientale.


 

Programma della giornata


14 aprile 2019

    • Ore 9:3:0 -11:30: pratica su scioglimenti articolari e radicamento

 

    • Ore 11:45 – 12:45: Cos’è il Qi? Il legame tra corpo ed energia

 

    • Ore 14:30-15:45: I tre tesori e il Ming Men

 

    • Ore 16:00 – 18:00: pratica sulla percezione e ascolto del Qi

 


 

Iscrizioni e contributo di partecipazione


Il costo della giornata è di 80€.


 

Richiedi informazioni


Puoi chiamarci al 3492462987 oppure puoi scriverci tramite questo modulo:
[contact-form-7 id=”9845″ title=”Taoismo”]

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Sessione di meditazione a ingresso libero

13 Dicembre 2018 Zénon

Giovedì 20 novembre 2018, alle ore 19.00 presso Zénon in corso XXIII marzo 17, terremo una sessione di meditazione.

L’ingresso è libero, su prenotazione, chiamando al 3492462987, oppure compilando il modulo di seguito.

[contact-form-7 id=”369″ title=”Meditazione 20 12 18″]

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Yoga: Respiro: Prāṇāyāma

18 Ottobre 2018 Zénon

Nelle ‘normali’ lezioni di yoga, le tecniche di respirazione e di Prāṇāyāma godono spesso di uno spazio molto ridotto rispetto alla pratica posturale.

Tuttavia, la particolare amalgama col respiro è ciò che rende il lavoro corporeo nello yoga qualcosa di più che un semplice esercizio fisico: è la chiave che riassorbe in un solo colpo i conflitti di corpo e mente.

In questo seminario ci prenderemo il tempo necessario per accostare il respiro partendo dall’ascolto corporeo e del soffio, per imparare innanzitutto a interagire con il respiro naturale e in un secondo momento a espanderlo e a scoprirne le pause.

Una volta stabilito questo contatto, sarà possibile approfondire le tecniche di Kapalabhati e Nadi Shodhana, che permetteranno di esplorare il confine sempre più sottile tra Prāṇāyāma e meditazione spontanea.

Per la partecipazione, è richiesta un’esperienza di base nella pratica dello Yoga.


Il programma della giornata

Ore 9:30 – 11:30 Pratica (preparazione corporea, ascolto ed espansione del respiro)
Ore 11:45 – 13:00 Il respiro tra i respiri: Kapalabhati
Ore 14:30 – 16:00 Approfondimenti teorici – Domande e risposte
Ore 16:15 – 18:00 Nadi Shodhana prāṇāyāma – meditazione


Gli insegnanti

Il seminario sarà tenuto dagli insegnanti di Zénon Francesco Vignotto e Marco invernizzi.


Contributo di partecipazione

Il costo della giornata è di 80€.


Per iscriversi e per informazioni

Ci puoi contattare al 349 246 2987.
Oppure puoi scriverci con questo modulo:

[contact-form-7 id=”2804″ title=”Seminario Prāṇāyāma”]

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Yoga e pavimento pelvico in gravidanza

15 Ottobre 2018 Zénon

Nelle culture orientali la zona pelvica è sede dell’energia che ci connette alla Terra. Grazie ad essa, acquisiamo non solo la percezione di un sostegno stabile, ma anche la possibilità di portare alla luce, di tradurre in materia.

Per questo il pavimento pelvico svolge un ruolo di estrema importanza quando si tratta generare una nuova vita. Siamo abituate a sentir parlare di perineo per il post parto e di esercizi di recupero del tono muscolare di quest’area, ma altrettanto utile è conoscerla durante la gestazione.

La letteratura medica dimostra infatti che le disfunzioni legate al pavimento pelvico nel post parto sono dovute solo in parte alle conseguenze del parto in sé (sia vaginale che cesareo), ma soprattutto alle modificazioni del corpo femminile che avvengono per 9 mesi, in particolare relative al maggior carico che quest’area deve sostenere (ne abbiamo già parlato in un articolo).

Lo yoga attribuisce grande attenzione alla percezione consapevole e al controllo volontario delle pelvi, con una definizione particolarmente accurata delle aree interessate. Per fare ciò, è necessario un percorso di consapevolezza e ascolto del proprio corpo, tramite il rilassamento ed il respiro (non a caso il il pavimento pelvico viene chiamato anche “secondo diaframma”).

Ciò permetterà di gestire in modo più consapevole la nascita e di agevolare il recupero nel post parto.


L’incontro

L’incontro del 17 novembre comprenderà una pratica di ascolto e sensibilizzazione dell’area pelvica. Il lavoro proposto è specifico per donne in gravidanza e sarà guidato dalla nostra insegnante Erika Pizzo.

Non è necessario avere già praticato yoga.

Il contributo è di 20 €. La prenotazione è obbligatoria.


Info e prenotazioni

Puoi contattarci al 3492462987 oppure scriverci con il modulo qui sotto:

[contact-form-7 id=”7383″ title=”Yoga incontro pelvi”]

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Archiviato in:eventi conclusi Contrassegnato con: pavimento pelvico, yoga in gravidanza

De-costruire il corpo: Ardha Matsyendrāsana

20 Settembre 2018 Zénon

Matsyendrāsana è una delle āsana archetipiche dello yoga: non a caso è dedicata alla figura semi-leggendaria di Matsyendra, considerato uno dei capostipiti della tradizione dello haṭhayoga. Qui è presentata la sua forma parziale, Ardha Matsyendrāsana (la versione completa contempla una gamba in semiloto).

Perché la posizione non si limiti alla superficie, occorre dimenticarsi di ‘stirare’ o tirare la schiena utilizzando le gambe o le braccia come leva (il che produrrebbe un eccesso sollecitazione nella zona dorsale). Le anche, le spalle, la gamba a terra sono a riposo: il loro attivarsi al di là dello stretto necessario segnala il limite oltre cui non forzare.

E allora come entrare in questa posizione? Nel Chuang-Tsu, il macellaio dell’Imperatore non consumava mai il filo del proprio coltello perché penetrava l’animale seguendone gli interstizi. Allo stesso modo, in Matsyendrāsana occorre muoversi verso la torsione del tronco andando e venendo più volte in forme parziali, alla ricerca della linea di non resistenza del corpo, prendendo familiarità con le sensazioni più sottili.

Per questo, prima ancora di sistemare le braccia oltre la gamba sollevata abbracceremo il ginocchio senza tirarlo a noi, prima ancora di toccare il ginocchio proveremo a sentire la sua vicinanza al busto, prima della posizione eretta proveremo con diverse inclinazioni del tronco la sua docilità nel seguire il movimento, prima ancora di rivolgere il tronco verso la coscia sollevata ve lo abbandoneremo sopra, prima di avvicinarci alla gamba sentiremo il peso che dal bacino scivola verso la coscia a terra.

Questo permetterà alla posizione di stabilirsi senza creare altre tensioni, di collegare alto e basso con un movimento a spirale il cui punto di partenza potrà essere percepito ben al di sotto del contatto al suolo. E permetterà, infine, di sperimentare la dimensione più profonda dell’āsana: stare, senza bisogno di altro.

(Cliccare o toccare le immagini per farle scorrere)

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