
Il respiro è il dialogo ininterrotto tra il mondo interno e il mondo esterno che ci accoglie. Osservare come respiriamo – non ci interessa se ‘bene’ o ‘male’ – significa esplorare questo rapporto in modo non concettuale.
Molte persone confessano di non “saper” respirare. Quando non si tratti di vere e proprie condizioni patologiche, questo disagio non dipende da qualcosa di sbagliato nel “farlo”, perché la capacità di respirare è inscritta nel nostro sistema nervoso autonomo: tutto ciò che ne provoca il ‘malfunzionamento’ è la sovrapposizione di schemi che ci allontanano dalla naturalezza.
Per questo, piuttosto che parlare di “educazione” o “rieducazione” al respiro, preferiamo dire che in questo corso, semplicemente, respiriamo. Lo faremo insieme, liberando gli spazi, disimpegnando gli ingombri e accerchiando le congestioni. Riferendoci allo spazio interno e a quello esterno, riscopriremo una respirazione più autentica.
A questo punto, quasi senza intenzione, arriveranno anche i tempi di respirazione più ampi e rilassati, una calma non condizionata, una capacità di ascolto più profonda e sottile. Si verificheranno anche delle pause, ma senza cercarle, tra i respiri e tra i pensieri.
Esploreremo tecniche dello Yoga quali i pranayama, le mudra e i bandha, ma anche le tecniche in movimento del Qi Gong e altre pratiche ancora che non hanno precisa collocazione: preferiamo non costruire steccati, ma smantellarli.
Queste lezioni sono aperte sia a principianti assoluti, sia chi pratica già Yoga o Qi Gong e desidera approfondire la dimensione del respiro, la sua fisiologia e i suoi aspetti più sottili.
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La posizione da cui non puoi uscire
Piccola riflessione attuale – al di là del fatto che siamo di nuovo chiusi e che ci dispiace – nata da una postilla all’ultimo post: cosa fare quando si incontra difficoltà in una posizione? Si può valutare un passo indietro. Quando si può… Ma poi ci abituammo anche a questo. E alla fine quasi tutti…
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