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hathayoga

Yogasana 12: lo yoga come stato di elevata propriocezione

11 Dicembre 2025 by Zénon

Yogasana 12
LO YOGA COME STATO DI ELEVATA
PROPRIOCEZIONE

Il mondo a occhi chiusi: alla scoperta dell’oceano della sensazione, l’esperienza yogica, le basi neurofisiologiche, le pratiche taoiste. 7 seminari pratici e teorici, online e in presenza. Febbraio-aprile 2026.

-23% Fino al 18 dicembre

ISCRIVITI

Indice

  • Contenuti di questa edizione
  • Il programma e il calendario
    • I docenti
    • Contributo di partecipazione e attestato di frequenza
    • Iscriviti
      • Desideri maggiori informazioni?

      Contenuti di questa edizione

      Cosa sentiamo quando sentiamo il corpo? E perché (re)imparare a sentirlo è fondamentale sia per la salute, sia per l’esperienza yogica? La risposta è meno scontata di quanto sembrerebbe, soprattutto se parliamo di propriocezione, ovvero la facoltà di percepire il nostro corpo nello spazio a prescindere dallo stimolo visivo.

      Sentendo e sentendoci a occhi chiusi, ha ancora senso distinguere tra un fuori e un dentro, sussiste ancora un rapporto tra un soggetto e un oggetto?

      Sarà proprio intorno a questi interrogativi, e alle questioni che a loro volta suscitano, che ci muoveremo nel dodicesimo ciclo di Yogasana, senza per forza voler trovare una risposta definitiva, perché, come spesso accade, ciò che è realmente essenziale risiede nelle sfumature e negli interstizi.

      Ad esempio: c’è realmente una netta distinzione tra propriocezione ed enterocezione? A quale ambito dobbiamo ascrivere le sensazioni indotte dallo yoga relative soprattutto alla respirazione, che possono differire a volte significativamente dalla realtà anatomica? E come mai l’ascolto del corpo e di alcune sue funzioni, protratto per un tempo sufficiente, sfocia naturalmente in stati di trance meditativa?

      La tesi che valuteremo, presa a prestito da J. Nigro Sansonese, è che lo yoga, sia nella sua accezione psicofisica, sia in quella contemplativa, verta in ultima analisi sull’elevare la propriocezione oltre i livelli ordinari.

      Esploreremo questi temi sia sotto il profilo dell’esperienza yogica (interrogandoci sul rapporto tra allineamento e propriocezione, e sulla sensazione del piano perineale), sia sotto il profilo neurofisiologico e fisiologico (con un approfondimento sul sistema vestibolare e sui rapporti tra tessuto connettivo e propriocezione), andando come sempre a confrontarci anche con le Pratiche di Lunga Vita cinesi e con le implicazioni ultime riguardo al superamento del rapporto tra dualità e non dualità.

      Saranno con noi in questa edizione Marco Invernizzi (professore ordinario di Medicina Fisica e Riabilitativa, UPO), Claudio Molinari (professore associato di Fisiologia UPO e agopuntore), Mauro Bergonzi (psicologo e docente di Filosofie e Religioni dell’India) assieme agli insegnanti Zénon Francesco Vignotto ed Erika Pizzo.

      in presenza e online

      Il corso potrà essere seguito anche in differita: le registrazioni saranno disponibili il giorno dopo ogni seminario e rimarranno a disposizione per un anno.

      Il programma e il calendario

      Tutti i seminari dureranno circa due ore e conterranno una parte teorica e una parte pratica. Potranno essere seguiti in queste tre modalità:

      • in presenza presso la nostra sede a Novara in via XXIII marzo al numero 17
      • online in diretta tramite la piattaforma Zoom
      • online in differita, tramite le registrazioni che saranno disponibili per la visione in streaming a partire dal giorno seguente

      Le registrazioni, assieme alle slide di ogni seminario, saranno a disposizione di tutti gli iscritti, anche di chi sceglierà di seguire in presenza.

      L’orario è dalle 19.10 alle 21.10 circa nelle date seguenti del 2026:

      • 5 febbraio
      • 12 febbraio
      • 26 febbraio
      • 5 marzo
      • 12 marzo
      • 26 marzo
      • 9 aprile

      Ed ecco il dettaglio degli incontri:


      MODULO 1: A occhi chiusi, a occhi aperti: sensazione, percezione, cognizione

      Online e in presenza, giovedì 5 febbraio ore 19.10-21.00
      Con Francesco Vignotto e Marco Invernizzi

      La propriocezione è l’unico senso in cui non c’è una relazione soggetto-oggetto? Prima di rispondere a questa domanda dobbiamo fare un passo indietro, ovvero distinguere tra sensazione, percezione e cognizione. Lo faremo prendendo spunto da un curioso testo che negli anni ’90 del secolo scorso metteva in relazione mito, neurofisiologia e… yoga. Il che ci permetterà di comprendere meglio il senso di alcuni termini-chiave nello yoga che saranno il leitmotiv dell’esperienza di pratica, ovvero ascolto e spazio: chi ascolta cosa e quale spazio è oggetto di ascolto, quello interno o esterno?


      MODULO 2: Neurofisiologia della propriocezione e dell’enterocezione

      Online e in presenza, giovedì 12 febbraio 19.10-21.00
      Con Claudio Molinari e Francesco Vignotto

      Quali sono le basi neurofisiologiche della propriocezione? Qual è la differenza tra propriocezione ed enterocezione e dove queste si sovrappongono? Perché ciò che sentiamo del nostro corpo quando pratichiamo yoga non sempre coincide con la realtà anatomica e perché quel margine di discrepanza, vissuto consapevolmente, non dovrebbe essere eliminato? Affronteremo queste domande con il contributo del professor Claudio Molinari, per quanto riguarda la neurofisiologia, e Francesco Vignotto per l’attualizzazione nella pratica.


      MODULO 3: La respirazione come veicolo propriocettivo

      Online e in presenza, giovedì 26 febbraio 19.10-21.00
      Con Francesco Vignotto

      Negli ultimi anni alcune indicazioni classiche nello yoga, relative soprattutto alla respirazione, sono state messe in discussione o dismesse perché anatomicamente non accurate: il respiro, ad esempio, non ‘è’ nella pancia, o non è realmente possibile respirare attraverso una gamba. Ma se queste indicazioni si riferissero non a una realtà anatomica, ma a un’esperienza propriocettiva? In questo seminario esamineremo questa ipotesi attraverso l’attivazione dello spazio interno con una applicazione poco convenzionale della tecnica di Kapalabhati.


      MODULO 4: Equilibrio, allineamento, propriocezione: il sistema vestibolare e il tessuto connettivo

      Online e in presenza, giovedì 5 marzo 19.10-21.00
      Con Marco Invernizzi e Francesco Vignotto

      Se esistono degli organi della propriocezione, li possiamo individuare soprattutto (anche se non solo) nel tessuto connettivo e nel sistema vestibolare. Questi apparati sono i principali responsabili dell’equilibrio e della sensazione del corpo nello spazio. Ora, nello yoga moderno l’attuazione delle pose è stata spesso ricondotta a una somma di principi di allineamento astratti (e spesso non adatti a tutte le corporeità), per onorare i quali spesso rinunciamo alla sensazione diretta del nostro corpo. Ma cosa accadrebbe se invece reinterpretassimo e riadattassimo questi principi come strumenti per allenare e sviluppare propriocezione?


      MODULO 5: Femminile e maschile: la propriocezione del piano pelvico

      Online e in presenza, giovedì 12 marzo 19.10-21.00
      Con Erika Pizzo e Francesco Vignotto

      La mancanza di sensazione nel piano pelvico, soprattutto per le donne, è la dimostrazione che esiste uno stretto rapporto tra propriocezione e salute. Un rapporto che si rivela cruciale soprattutto in determinate fasi della vita come una gravidanza o con l’avanzare dell’età. In questo seminario, con Erika Pizzo e Francesco Vignotto, esploreremo l’importanza della propriocezione pelvica mettendo a confronto l’esperienza femminile e quella, spesso sottostimata e taciuta, maschile.


      MODULO 6: Qi Gong: propriocezione e movimento energetico nelle tecniche circolari dell’arto superiore

      Online e in presenza, giovedì 26 marzo 19.10-21.00
      Con Marco Invernizzi

      Le pratiche della tradizione cinese sembrano privilegiare la propriocezione e pongono l’accento sullo spazio interno. Si potrebbe dire di più: che trattano spazio interno e spazio esterno come se fossero la stessa cosa. Con Marco Invernizzi, andremo a esplorare il rapporto tra propriocezione e movimento energetico, in particolar modo attraverso i movimenti delle braccia, che costituiscono l’apice della manifestazione del Qi.


      MODULO 7: L’illusione della separazione

      Solo online, giovedì 9 aprile (data che potrebbe variare) 19.10-21.00
      Con Mauro Bergonzi

      Siamo individui ognuno nettamente separato dall’altro e dal mondo, oppure, come ci ricordano diverse tradizioni religiose, la percezione di un io separato è un’illusione? E come mai questa illusione appare così reale e ragionevole? Assieme a Mauro Bergonzi, che non ha bisogno di presentazioni, vedremo che quel che appare sensato, pur avendo una giustificazione sul piano pratico, ha in realtà molte crepe che si rivelano all’esperienza di una coscienza attenta.




      I docenti

      Marco Invernizzi

      Medico e Professore Ordinario presso la cattedra di Medicina Fisica e Riabilitativa dell’Università del Piemonte Orientale.
      Agopuntore ed esperto in Medicina Tradizionale Cinese, insegnante di Taijiquan e Qi Qong presso Zénon.

        Erika Pizzo

        Insegnante di yoga in gravidanza e post parto, allenamento funzionale presso Zénon.

          Claudio Molinari

          Medico e Dottore di Ricerca in Fisiologia, Agopuntore.
          Professore Associato di Fisiologia presso la Scuola di Medicina dell’Università del Piemonte Orientale “A. Avogadro” di Novara.
          La sua attività di docente si svolge anche presso:
          la Scuola di Agopuntura ALMA di Milano.
          Si impegna da anni per far entrare la Medicina Complementare nel mondo Accademico.

            Mauro Bergonzi

            Mauro Bergonzi è stato docente di Religioni e Filosofie dell’India presso l’Università degli Studi di Napoli L’Orientale e socio ordinario della International Association for Analytical Psychology (I.A.A.P.) e del Centro Italiano di Psicologia Analitica (C.I.P.A.). Ha pubblicato articoli e saggi sui processi meditativi nel buddhismo antico, sulla psicologia del misticismo, sul simbolismo religioso, sull’incontro tra Oriente religioso e Occidente contemporaneo e sul dialogo interculturale fra psicologie sapienziali orientali e psicologia occidentale.

              Francesco Vignotto

              Insegnante di yoga e meditazione presso Zénon.

                Contributo di partecipazione e attestato di frequenza

                Il contributo di partecipazione del corso (comprensivo dei 7 seminari) è di 300€. Per chi si iscrive, versando la quota, entro le 24.00 del 18 dicembre, il prezzo è agevolato a 225€. Non è possibile iscriversi a singoli seminari, in quanto il corso è da intendersi come un blocco unitario. È possibile però pagare in 3 rate scegliendo l’opzione Paypal.

                Al termine del percorso verrà rilasciato un attestato di frequenza. Chi segue online, in diretta o differita, può ottenere l’attestato presentando una breve relazione scritta.

                Iscriviti

                Vuoi iscriverti? Servono solo due passaggi: 1) paghi la quota e 2) compili e invii la domanda di iscrizione.


                1. Dati per il pagamento

                Costo: 300,00€ 229€ (entro il 18/12)

                Ecco le coordinate bancarie su cui versare la quota di iscrizione:

                IT32R0503410196000000000905
                Intestato a: ZENON SOCIETA’ SPORTIVA DILETTANTISTICA 
                Causale: Yogasana 12 e quota tesseramento [specificare il nome se il conto non è intestato all’iscritto/a]

                Oppure paga con carta di credito/debito (con o senza Paypal), con l’opzione paga in 3 rate (se disponibile)

                2. Inviaci una email o scrivici su Whatsapp

                Scarica la domanda di iscrizione e inviala compilata all’indirizzo info@zenon.it oppure inviacela via whatsapp cliccando sull’icona in basso a sinistra.

                Nota: se hai problemi a scaricare e/o compilare il modulo, nessun problema: scrivici a info@zenon.it o via WhatsApp e ti verremo in aiuto!

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                Nota: iscrivendoti a questo corso accetti termini e condizioni di questo servizio.

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                Puoi chiamarci al 3492462987 o scriverci su Whatsapp

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                Archiviato in:Yogasana Contrassegnato con: fascia, hathayoga, neurofisiologia, propriocezione, yogasana

                Yogasana 12: lo yoga come stato di elevata propriocezione

                2 Dicembre 2025 by Zénon

                Yogasana 12
                LO YOGA COME STATO DI ELEVATA
                PROPRIOCEZIONE

                Il mondo a occhi chiusi: alla scoperta dell’oceano della sensazione, l’esperienza yogica, le basi neurofisiologiche, le pratiche taoiste. 7 seminari pratici e teorici, online e in presenza. Febbraio-aprile 2026.

                -23% Fino al 18 dicembre

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                Indice

                • Contenuti di questa edizione
                • Il programma e il calendario
                  • I docenti
                  • Contributo di partecipazione e attestato di frequenza
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                    Cosa sentiamo quando sentiamo il corpo? E perché (re)imparare a sentirlo è fondamentale sia per la salute, sia per l’esperienza yogica? La risposta è meno scontata di quanto sembrerebbe, soprattutto se parliamo di propriocezione, ovvero la facoltà di percepire il nostro corpo nello spazio a prescindere dallo stimolo visivo.

                    Sentendo e sentendoci a occhi chiusi, ha ancora senso distinguere tra un fuori e un dentro, sussiste ancora un rapporto tra un soggetto e un oggetto?

                    Sarà proprio intorno a questi interrogativi, e alle questioni che a loro volta suscitano, che ci muoveremo nel dodicesimo ciclo di Yogasana, senza per forza voler trovare una risposta definitiva, perché, come spesso accade, ciò che è realmente essenziale risiede nelle sfumature e negli interstizi.

                    Ad esempio: c’è realmente una netta distinzione tra propriocezione ed enterocezione? A quale ambito dobbiamo ascrivere le sensazioni indotte dallo yoga relative soprattutto alla respirazione, che possono differire a volte significativamente dalla realtà anatomica? E come mai l’ascolto del corpo e di alcune sue funzioni, protratto per un tempo sufficiente, sfocia naturalmente in stati di trance meditativa?

                    La tesi che valuteremo, presa a prestito da J. Nigro Sansonese, è che lo yoga, sia nella sua accezione psicofisica, sia in quella contemplativa, verta in ultima analisi sull’elevare la propriocezione oltre i livelli ordinari.

                    Esploreremo questi temi sia sotto il profilo dell’esperienza yogica (interrogandoci sul rapporto tra allineamento e propriocezione, e sulla sensazione del piano perineale), sia sotto il profilo neurofisiologico e fisiologico (con un approfondimento sul sistema vestibolare e sui rapporti tra tessuto connettivo e propriocezione), andando come sempre a confrontarci anche con le Pratiche di Lunga Vita cinesi e con le implicazioni ultime riguardo al superamento del rapporto tra dualità e non dualità.

                    Saranno con noi in questa edizione Marco Invernizzi (professore ordinario di Medicina Fisica e Riabilitativa, UPO), Claudio Molinari (professore associato di Fisiologia UPO e agopuntore), Mauro Bergonzi (psicologo e docente di Filosofie e Religioni dell’India) assieme agli insegnanti Zénon Francesco Vignotto ed Erika Pizzo.

                    in presenza e online

                    Il corso potrà essere seguito anche in differita: le registrazioni saranno disponibili il giorno dopo ogni seminario e rimarranno a disposizione almeno per un anno.

                    Il programma e il calendario

                    Tutti i seminari dureranno circa due ore e conterranno una parte teorica e una parte pratica. Potranno essere seguiti in queste tre modalità:

                    • in presenza presso la nostra sede a Novara in via XXIII marzo al numero 17
                    • online in diretta tramite la piattaforma Zoom
                    • online in differita, tramite le registrazioni che saranno disponibili per la visione in streaming a partire dal giorno seguente

                    Le registrazioni, assieme alle slide di ogni seminario, saranno a disposizione di tutti gli iscritti, anche di chi sceglierà di seguire in presenza.

                    L’orario è dalle 19.10 alle 21.10 circa nelle date seguenti del 2026:

                    • 5 febbraio
                    • 12 febbraio
                    • 26 febbraio
                    • 5 marzo
                    • 12 marzo
                    • 26 marzo
                    • 9 aprile

                    Ed ecco il dettaglio degli incontri:


                    MODULO 1: A occhi chiusi, a occhi aperti: sensazione, percezione, cognizione

                    Online e in presenza, giovedì 5 febbraio ore 19.10-21.00
                    Con Francesco Vignotto e Marco Invernizzi

                    La propriocezione è l’unico senso in cui non c’è una relazione soggetto-oggetto? Prima di rispondere a questa domanda dobbiamo fare un passo indietro, ovvero distinguere tra sensazione, percezione e cognizione. Lo faremo prendendo spunto da un curioso testo che negli anni ’90 del secolo scorso metteva in relazione mito, neurofisiologia e… yoga. Il che ci permetterà di comprendere meglio il senso di alcuni termini-chiave nello yoga che saranno il leitmotiv dell’esperienza di pratica, ovvero ascolto e spazio: chi ascolta cosa e quale spazio è oggetto di ascolto, quello interno o esterno?


                    MODULO 2: Neurofisiologia della propriocezione e dell’enterocezione

                    Online e in presenza, giovedì 12 febbraio 19.10-21.00
                    Con Claudio Molinari e Francesco Vignotto

                    Quali sono le basi neurofisiologiche della propriocezione? Qual è la differenza tra propriocezione ed enterocezione e dove queste si sovrappongono? Perché ciò che sentiamo del nostro corpo quando pratichiamo yoga non sempre coincide con la realtà anatomica e perché quel margine di discrepanza, vissuto consapevolmente, non dovrebbe essere eliminato? Affronteremo queste domande con il contributo del professor Claudio Molinari, per quanto riguarda la neurofisiologia, e Francesco Vignotto per l’attualizzazione nella pratica.


                    MODULO 3: La respirazione come veicolo propriocettivo

                    Online e in presenza, giovedì 26 febbraio 19.10-21.00
                    Con Francesco Vignotto

                    Negli ultimi anni alcune indicazioni classiche nello yoga, relative soprattutto alla respirazione, sono state messe in discussione o dismesse perché anatomicamente non accurate: il respiro, ad esempio, non ‘è’ nella pancia, o non è realmente possibile respirare attraverso una gamba. Ma se queste indicazioni si riferissero non a una realtà anatomica, ma a un’esperienza propriocettiva? In questo seminario esamineremo questa ipotesi attraverso l’attivazione dello spazio interno con una applicazione poco convenzionale della tecnica di Kapalabhati.


                    MODULO 4: Equilibrio, allineamento, propriocezione: il sistema vestibolare e il tessuto connettivo

                    Online e in presenza, giovedì 5 marzo 19.10-21.00
                    Con Marco Invernizzi e Francesco Vignotto

                    Se esistono degli organi della propriocezione, li possiamo individuare soprattutto (anche se non solo) nel tessuto connettivo e nel sistema vestibolare. Questi apparati sono i principali responsabili dell’equilibrio e della sensazione del corpo nello spazio. Ora, nello yoga moderno l’attuazione delle pose è stata spesso ricondotta a una somma di principi di allineamento astratti (e spesso non adatti a tutte le corporeità), per onorare i quali spesso rinunciamo alla sensazione diretta del nostro corpo. Ma cosa accadrebbe se invece reinterpretassimo e riadattassimo questi principi come strumenti per allenare e sviluppare propriocezione?


                    MODULO 5: Femminile e maschile: la propriocezione del piano pelvico

                    Online e in presenza, giovedì 12 marzo 19.10-21.00
                    Con Erika Pizzo e Francesco Vignotto

                    La mancanza di sensazione nel piano pelvico, soprattutto per le donne, è la dimostrazione che esiste uno stretto rapporto tra propriocezione e salute. Un rapporto che si rivela cruciale soprattutto in determinate fasi della vita come una gravidanza o con l’avanzare dell’età. In questo seminario, con Erika Pizzo e Francesco Vignotto, esploreremo l’importanza della propriocezione pelvica mettendo a confronto l’esperienza femminile e quella, spesso sottostimata e taciuta, maschile.


                    MODULO 6: Qi Gong: propriocezione e movimento energetico nelle tecniche circolari dell’arto superiore

                    Online e in presenza, giovedì 26 marzo 19.10-21.00
                    Con Marco Invernizzi

                    Le pratiche della tradizione cinese sembrano privilegiare la propriocezione e pongono l’accento sullo spazio interno. Si potrebbe dire di più: che trattano spazio interno e spazio esterno come se fossero la stessa cosa. Con Marco Invernizzi, andremo a esplorare il rapporto tra propriocezione e movimento energetico, in particolar modo attraverso i movimenti delle braccia, che costituiscono l’apice della manifestazione del Qi.


                    MODULO 7: L’illusione della separazione

                    Solo online, giovedì 9 aprile (data che potrebbe variare) 19.10-21.00
                    Con Mauro Bergonzi

                    Siamo individui ognuno nettamente separato dall’altro e dal mondo, oppure, come ci ricordano diverse tradizioni religiose, la percezione di un io separato è un’illusione? E come mai questa illusione appare così reale e ragionevole? Assieme a Mauro Bergonzi, che non ha bisogno di presentazioni, vedremo che quel che appare sensato, pur avendo una giustificazione sul piano pratico, ha in realtà molte crepe che si rivelano all’esperienza di una coscienza attenta.




                    I docenti

                    Marco Invernizzi

                    Medico e Professore Ordinario presso la cattedra di Medicina Fisica e Riabilitativa dell’Università del Piemonte Orientale.
                    Agopuntore ed esperto in Medicina Tradizionale Cinese, insegnante di Taijiquan e Qi Qong presso Zénon.

                      Erika Pizzo

                      Insegnante di yoga in gravidanza e post parto, allenamento funzionale presso Zénon.

                        Claudio Molinari

                        Medico e Dottore di Ricerca in Fisiologia, Agopuntore.
                        Professore Associato di Fisiologia presso la Scuola di Medicina dell’Università del Piemonte Orientale “A. Avogadro” di Novara.
                        La sua attività di docente si svolge anche presso:
                        la Scuola di Agopuntura ALMA di Milano.
                        Si impegna da anni per far entrare la Medicina Complementare nel mondo Accademico.

                          Mauro Bergonzi

                          Mauro Bergonzi è stato docente di Religioni e Filosofie dell’India presso l’Università degli Studi di Napoli L’Orientale e socio ordinario della International Association for Analytical Psychology (I.A.A.P.) e del Centro Italiano di Psicologia Analitica (C.I.P.A.). Ha pubblicato articoli e saggi sui processi meditativi nel buddhismo antico, sulla psicologia del misticismo, sul simbolismo religioso, sull’incontro tra Oriente religioso e Occidente contemporaneo e sul dialogo interculturale fra psicologie sapienziali orientali e psicologia occidentale.

                            Francesco Vignotto

                            Insegnante di yoga e meditazione presso Zénon.

                              Contributo di partecipazione e attestato di frequenza

                              Il contributo di partecipazione del corso (comprensivo dei 7 seminari) è di 300€. Per chi si iscrive, versando la quota, entro le 24.00 del 18 dicembre, il prezzo è agevolato a 229€. Non è possibile iscriversi a singoli seminari, in quanto il corso è da intendersi come un blocco unitario. È possibile però pagare in 3 rate scegliendo l’opzione Paypal.

                              Al termine del percorso verrà rilasciato un attestato di frequenza. Chi segue online, in diretta o differita, può ottenere l’attestato presentando una breve relazione scritta.

                              Iscriviti

                              Vuoi iscriverti? Servono solo due passaggi: 1) paghi la quota e 2) compili e invii la domanda di iscrizione.


                              1. Dati per il pagamento

                              Costo: 300,00€ 229€ (entro il 18/12)

                              Ecco le coordinate bancarie su cui versare la quota di iscrizione:

                              IT32R0503410196000000000905
                              Intestato a: ZENON SOCIETA’ SPORTIVA DILETTANTISTICA 
                              Causale: Iscrizione Yogasana 12 e tesseramento [specificare il nome se il conto non è intestato all’iscritto/a]

                              Oppure paga con carta di credito/debito (con o senza Paypal), con l’opzione paga in 3 rate

                              2. Inviaci una email o scrivici su Whatsapp

                              Scarica la domanda di iscrizione e inviala compilata all’indirizzo info@zenon.it oppure inviacela via whatsapp cliccando sull’icona in basso a sinistra.

                              Nota: se hai problemi a scaricare e/o compilare il modulo, nessun problema: scrivici a info@zenon.it o via WhatsApp e ti verremo in aiuto!

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                              Archiviato in:eventi, Yogasana Contrassegnato con: fascia, hathayoga, neurofisiologia, propriocezione, yogasana

                              Seminario intensivo di Yoga e meditazione

                              11 Novembre 2025 by Zénon

                              Domenica 16 novembre, dalle 9.30 alle 12.30. Seguiranno nel pomeriggio, dalle 14.00 alle 18.00, 3 sessioni di meditazione.

                              Domenica 16 novembre dalle 9.30 alle 12.30 potremo sperimentare i benefici di una pratica di ampio respiro, attraverso tempi più dilatati che permetteranno agli spazi meditativi e a quelli di lavoro corporeo di dilatarsi e amalgamarsi.

                              Nel pomeriggio, dalle 14.00 alle 18.00, seguiranno tre sessioni di meditazione (45 minuti di pratica seduta intervallati da 15 minuti di pausa).

                              La quota di partecipazione per il solo mattino è di 50€. Per il pomeriggio è di 50€. Il costo di partecipazione per l’intera giornata è di 80€.

                              Luogo e costo

                              Il seminario intensivo si terrà presso la nostra sede in via XXIII marzo n.17 a Novara.

                              È possibile richiedere la partecipazione online.

                              La quota di partecipazione per il solo mattino è di 50€. Per il pomeriggio è di 50€. Il costo di partecipazione per l’intera giornata è di 80€.

                              Il docente

                              Francesco Vignotto

                              Insegnante di yoga e meditazione presso Zénon.

                                Iscriviti

                                Vuoi iscriverti? Servono solo due passaggi: 1) paghi la quota e 2) compili e invii la domanda di iscrizione.


                                1. Dati per il pagamento

                                Costo: 50€ (solo mattino); 50€ (solo pomeriggio); 80€ (giornata intera)

                                Ecco le coordinate bancarie su cui versare la quota di iscrizione:

                                IT32R0503410196000000000905
                                Intestato a: ZENON SOCIETA’ SPORTIVA DILETTANTISTICA 
                                Causale: Iscrizione corso e quota tesseramento [specificare il nome se il conto non è intestato all’iscritto/a]

                                Oppure paga con carta di credito/debito (con o senza Paypal), con l’opzione paga in 3 rate

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                                Yogasana 11: Chakra, fra tantrismo, neuroscienze, PNEI e yoga contemporaneo

                                8 Luglio 2025 by Zénon

                                Yogasana 11
                                CHAKRA

                                Tra miti di oggi e di ieri, neuroscienze, PNEI, Yoga tantrico delle origini, Taoismo e Yoga contemporaneo. Sette seminari teorico-pratici, online e in presenza, settembre-novembre 2025

                                Indice

                                • Contenuti di questa edizione
                                • Il programma e il calendario
                                  • I docenti
                                  • Contributo di partecipazione e attestato di frequenza
                                  • Iscriviti
                                    • Desideri maggiori informazioni?

                                    Contenuti di questa edizione

                                    Ci sono pochi argomenti che catalizzano l’attenzione e dividono quanto i chakra (cakra), non solo tra i praticanti di yoga.

                                    L’esistenza di un sistema di centri psico-energetici, oggi, è per alcune persone una realtà che non ha bisogno di dimostrazioni, e che influenza la vita e la salute di ognuno attraverso dinamiche molto precise.

                                    Altri, più scettici, mettono l’accento sulla natura originariamente simbolica ed esoterica di questi centri, stigmatizzando l’influsso della famigerata New Age, a cui dobbiamo innumerevoli e a volte imbarazzanti luoghi comuni.

                                    Se però rischiamo, da un lato, di ridurre il discorso sui chakra a un ingenuo gergo subculturale, dall’altro ci esponiamo al pericolo di gettare via il bambino insieme all’acqua sporca, cadendo nella trappola di un altrettanto insensato relativismo culturale, che vede sempre e solo differenze tra le diverse tradizioni, come se queste si riferissero a forme di umanità totalmente diverse e incompatibili tra loro.

                                    Sarà quindi equilibrandoci tra una sana dose di dubbio e la ricerca della cosa in sé, al di là dei simboli convenzionali per indicarla, che ci muoveremo in questo nuovo ciclo di seminari. Pertanto, se sfateremo alcuni miti, cercheremo d’altro canto di preservarne l’eventuale nucleo di verità, riflettendo su come possa essere integrato in una pratica yogica contemporanea che miri all’essenziale.

                                    Naturalmente, non prescinderemo dalla comprensione del contesto originario in cui i chakra sono nati, in special modo il tantrismo indo-tibetano e lo hatha yoga medievale, oltre a confrontarci con la visione più sintetica del Taoismo.

                                    Ma, com’è giusto che sia, prenderemo altrettanto seriamente in considerazione i successivi strati che si sono sovrapposti: a partire dal contributo dell’esoterismo occidentale e dalle letture junghiane fino alle evoluzioni posteriori, che hanno mutato la valenza attribuita ai chakra rispetto alle origini, tendendo a spostare l’asse dell’interpretazione dal piano mistico (dove l’individuo viene superato) a quello psicologico (dove l’individuo è ancora alla ricerca di un pieno sviluppo).

                                    Se inoltre, come alcuni studiosi notano, non dobbiamo essere troppo zelanti nel voler identificare i chakra con delle precise strutture fisiche, il fatto che siano collocati e richiedano di essere percepiti, visualizzati e stimolati in determinati luoghi del corpo, pur con una certa variabilità, implica che esiste una importante connessione con strutture corporee e con funzioni fisiologiche-chiave, che prenderemo in esame sia come punti di attenzione per la pratica corporea, sia come supporto per quella meditativa.

                                    D’altro canto non possiamo liquidare come mere coincidenze le affinità tra chakra, i rami del Sistema Nervoso Centrale e il Sistema Endocrino, soprattutto alla luce di due discipline in cui oggi si ripongono non poche aspettative: le moderne neuroscienze e la PNEI (Psico-Neuro-Endocrino-Immunologia), a cui dedicheremo ben due dei sette seminari.

                                    In questa edizione ci avvarremo dei contributi di esperti nei rispettivi campi come i Prof. Marco Invernizzi, Claudio Molinari e Gioia Lussana, oltre all’apporto di Francesco Vignotto per la contestualizzazione nella pratica.

                                    in presenza e online

                                    Il corso potrà essere seguito anche in differita: le registrazioni saranno disponibili il giorno dopo ogni seminario e rimarranno a disposizione per un anno.

                                    Il programma e il calendario

                                    Tutti i seminari dureranno circa due ore e conterranno una parte teorica e una parte pratica. Potranno essere seguiti in queste tre modalità:

                                    • in presenza presso la nostra sede a Novara in via XXIII marzo al numero 17
                                    • online in diretta tramite la piattaforma Zoom
                                    • online in differita, tramite le registrazioni che saranno disponibili per la visione in streaming a partire dal giorno seguente

                                    Le registrazioni, assieme alle slide di ogni seminario, saranno a disposizione di tutti gli iscritti, anche di chi sceglierà di seguire in presenza.

                                    L’orario è dalle 19.10 alle 21.10 circa nelle date seguenti:

                                    • 25 settembre
                                    • 2 ottobre
                                    • 16 ottobre
                                    • 23 ottobre
                                    • 6 novembre
                                    • 13 novembre
                                    • 27 novembre

                                    Ed ecco il dettaglio degli incontri:


                                    MODULO 1: Tra Oriente e Occidente, andata e ritorno

                                    Online e in presenza, giovedì 25 settembre ore 19.10-21.00
                                    Con Francesco Vignotto e Marco Invernizzi

                                    Per i chakra, oggi, vale lo stesso discorso dello yoga contemporaneo: se l’origine è rintracciabile sicuramente in India (in una particolare tradizione), è altrettanto vero che l’idea iniziale si è amalgamata non solo con concetti della medicina e della psicologia occidentali, ma anche con elementi derivanti dall’esoterismo europeo, spesso con effetti ‘di ritorno’ anche sulle scuole di yoga indiane. E se tutto ciò da un lato ha dato origine a innumerevoli banalizzazioni, dall’altro non possiamo ignorare in toto questa evoluzione in nome di un passato ideale e filologicamente corretto, ma per molti versi non praticabile senza una riformulazione. In questo primo seminario cercheremo quindi di comprendere cosa sono i chakra oggi, e se possono insegnarci qualcosa di significativo per una pratica yogica contemporanea.


                                    MODULO 2: Chakra e neuroscienze: una mappa simbolica delle funzioni del Sistema Nervoso Centrale?

                                    Online e in presenza, giovedì 2 ottobre 19.10-21.00
                                    Con Claudio Molinari e Francesco Vignotto

                                    In questo seminario, partiremo dalla ben nota e discussa analogia tra le localizzazioni dei centri sottili e i plessi attraverso cui il Sistema Nervoso Centrale innerva specifiche regioni del corpo, cogliendo l’occasione per approfondirne la fisiologia e per fare il punto sullo stato dell’arte delle neuroscienze. Prenderemo inoltre in esame un’ipotesi molto recente che recupera la nozione di corpo sottile in termini di enterocezione e il modello dei chakra come mappa della integrazione di mente e corpo. Senza dimenticare che, da un punto di vista contemplativo, le mappe sono utili quando permettono al filo del pensiero di perdere le sue stesse tracce, lasciando emergere la coscienza in sé.


                                    MODULO 3: Il Sistema Endocrino e la PNEI

                                    Online e in presenza, giovedì 16 ottobre 19.10-21.00
                                    Con Marco Invernizzi e Francesco Vignotto

                                    Anche la prossimità tra chakra e ghiandole endocrine è stata spesso oggetto di elucubrazioni. In questo seminario, assieme al Prof. Claudio Molinari, ne approfitteremo per introdurre la PNEI, ovvero la Psico-Neuro-Endocrino-Immunologia. Questa disciplina allarga il campo a due altri importanti attori oltre al Sistema Nervoso Centrale, ovvero il Sistema Endocrino e quello Immunitario, gettando luce su come tutti e tre questi sistemi interagiscano sia sul piano fisiologico sia su quello psicologico-comportamentale. Nella parte pratica, approfondiremo l’importanza del principio di autoregolazione nel contesto yogico, in cui proprio la relazione tra chakra, noti e meno noti, può rivelarsi particolarmente utile.


                                    MODULO 4: Il Sistema Nervoso Enterico: un “secondo cervello” nell’intestino?

                                    Online e in presenza, giovedì 23 ottobre 19.10-21.00
                                    Con Marco Invernizzi e Francesco Vignotto

                                    Da alcuni anni, l’idea che avremmo un ‘secondo cervello’ nell’area addominale è entrata piuttosto di prepotenza nel discorso comune. La popolarità di questa ipotesi è sicuramente da attribuire al connubio tra l’esperienza diretta di ognuno e le sempre più vaste evidenze scientifiche. Il Sistema Nervoso Enterico, infatti, è oggi considerato il terzo ramo del Sistema Nervoso Autonomo, con caratteristiche del tutto peculiari e indipendenti dai rami vagale-parasimpatico e ortosimpatico. In questo seminario, assieme al Prof. Marco Invernizzi, ne approfondiremo le caratteristiche, mentre nella parte yogica pratica analizzeremo le implicazioni rispetto ai modelli di fisiologia sottile tradizionali e come lo stato di questo ‘cervello nell’intestino’ e lo yoga possano interagire (o interferire) tra loro.


                                    MODULO 5: In estrema sintesi: i tre Dan tian della tradizione Cinese

                                    Online e in presenza, giovedì 6 novembre 19.10-21.00
                                    Con Marco Invernizzi e Francesco Vignotto

                                    La caratteristica del Taoismo e della Medicina Tradizionale Cinese è da sempre l’essenzialità: così, in queste tradizioni, l’alchimia di corpo-mente-energia si gioca in soli tre soli centri, i tre Dan Tian (letteralmente “campi di elisir”), dove l’energia vitale può essere accumulata e coltivata, secondo un’idea molto vicina a quella del tantrismo delle origini, i cui rapporti con il mondo taoista sono probabili, anche se poco documentati. Il confronto con questo sistema, che tripartisce le funzioni altrove distribuite su quattro, cinque, o sette centri, sarà in particolar modo utile sotto l’aspetto pratico, permettendoci di individuare tre macro-segmenti psico-corporei e di elaborare una sintesi estrema delle reciproche dinamiche.


                                    MODULO 6: Chakra e corpo in azione: quale legame tra asana e centri sottili?

                                    Online e in presenza, giovedì 13 novembre 19.10-21.00
                                    Con Francesco Vignotto

                                    Quasi tutti i manuali di yoga classici indicano per ogni asana un chakra di riferimento, intendendo con questo sia un particolare aspetto su cui la posizione lavora, sia le particolari strutture anatomo-fisiologiche che vengono coinvolte. Se questo approccio, da un lato, rischia spesso di incoraggiare una forma di riduzionismo meccanicistico e di voler identificare con troppo zelo i chakra con delle precise strutture fisiche, d’altro canto non è possibile escludere per principio questo tipo di interazioni, proprio perché i chakra sono localizzati o devono essere visualizzati in luoghi del corpo fisico. Ma quale tipo di azione fisica può avere realmente un impatto così sottile?


                                    MODULO 7: Nutrire il principio vitale

                                    Online e in presenza, giovedì 27 novembre 19.10-21.00
                                    Con Gioia Lussana

                                    Che cosa feconda, nutre e accresce la nostra energia interna?

                                    Nello Haṭha yoga e nell’evoluzione tantrica dell’India religiosa l’essenza vitale di ognuno va potenziata e allenata fino a ‘mettere le ali’. Esploreremo questo percorso di risveglio, trovando anche alcuni riscontri nelle intuizioni della filosofia occidentale.




                                    I docenti

                                    Marco Invernizzi

                                    Medico e Professore Ordinario presso la cattedra di Medicina Fisica e Riabilitativa dell’Università del Piemonte Orientale.
                                    Agopuntore ed esperto in Medicina Tradizionale Cinese, insegnante di Tai Chi e Qi Qong presso Zénon.

                                      Francesco Vignotto

                                      Insegnante di yoga e meditazione presso Zénon.

                                        Gioia Lussana

                                        Docente yoga (Y.A.N.I.) e formatrice di insegnanti yoga. Laureata cum laude in Indologia con Raniero Gnoli e Raffaele Torella. Co-fondatrice dell’A.ME.CO con Corrado Pensa, per oltre 20 anni ha approfondito la meditazione vipassanà con maestri del buddhismo contemporaneo. Ha pubblicato saggi sullo yoga in riviste scientifiche (RSO) e divulgative. Ha conseguito il PhD presso l’Università Sapienza di Roma con una ricerca sullo yoga tantrico delle origini.

                                          Claudio Molinari

                                          Medico e Dottore di Ricerca in Fisiologia, Agopuntore.
                                          Professore Associato di Fisiologia presso la Scuola di Medicina dell’Università del Piemonte Orientale “A. Avogadro” di Novara.
                                          La sua attività di docente si svolge anche presso:
                                          la Scuola di Agopuntura ALMA di Milano;
                                          il Corso di Perfezionamento in Regolazione Biologica e Medicine Complementari dell’Università di Milano;
                                          il Corso di Perfezionamento in Coordinamento di Medicina Integrata dell’Università di Pavia.
                                          Si impegna da anni per far entrare la Medicina Complementare nel mondo Accademico.

                                            Contributo di partecipazione e attestato di frequenza

                                            Il contributo di partecipazione del corso (comprensivo dei 7 seminari) è di 300€. Non è possibile iscriversi a singoli seminari, in quanto il corso è da intendersi come un blocco unitario. È possibile però pagare in 3 rate scegliendo l’opzione Paypal.

                                            Al termine del percorso verrà rilasciato un attestato di frequenza. Chi segue online, in diretta o differita, può ottenere l’attestato presentando una breve relazione scritta.

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                                            Ecco le coordinate bancarie su cui versare la quota di iscrizione:

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                                            Archiviato in:eventi conclusi Contrassegnato con: Chakra, hathayoga, tantra, yoga, yoga Novara

                                            ‘Ascolta il tuo corpo’ significa ancora qualcosa?

                                            7 Maggio 2025 by Zénon Lascia un commento

                                            Può un invito così generico e inflazionato essere ancora di qualche utilità? Sì, se lo utilizziamo per metterci in discussione invece che per ricevere conferme…

                                            Da qualche tempo, è impossibile dire “Ascolta il tuo corpo” senza provare qualche imbarazzo, e ciò accade da ben prima che questa frase diventasse il tormentone di un comico televisivo (questo, piuttosto, è la conferma di quanto la frase rischi il luogo comune).

                                            “Ascolta il tuo corpo” è una frase ormai da riempire a piacimento, prediletta da chi si sottrae al confronto con la realtà evitando qualsiasi attrito (il corpo – ma siamo sicuri che sia veramente il corpo? – mi ha detto che non ha voglia di fare fatica, che non mi devo forzare), ma è ormai presenza fissa anche sulle labbra di chi sottopone il corpo a ogni genere di forzatura per piegarlo alle proprie pretese, incurante dei messaggi che il corpo stesso gli invia, o forse no (anche il dolore – ribatteranno – non è una forma di ascolto?).

                                            Il problema è che “ascolta il tuo corpo” è ormai un goal a porta vuota, come “no alla discriminazione” o “salviamo il pianeta”: chi si alzerebbe per dire che non è d’accordo? Questo, come ben sappiamo, è un grande ostacolo a che le parole si traducano in fatti.

                                            Così, in entrambi i casi più sopra descritti viene escluso in partenza il presupposto di ogni ascolto, ossia l’incontro con l’altro. Perché l’incontro con il proprio corpo, se l’ascolto è reale, potrebbe essere addirittura sconvolgente, in quanto alieno alle risposte prevedibili, rassicuranti, che in fondo suggeriscono di fare come hai sempre fatto “ascoltando il tuo corpo”.

                                            Per questo, dovremmo intendere “ascolta il tuo corpo” come un termine tecnico anziché come uno slogan ornamentale, perché indica una precisa fase nel lavoro corporeo e nella pratica contemplativa: la fase in cui dal fare e dal pensare si passa al sentire.

                                            Quindi non ascoltiamo il corpo tanto perché ci dica cosa dobbiamo fare, ma per fare chiarezza là dove il pensiero ci porta sempre a maggior complicazione. Ascoltare il corpo permette di fare spazio, di lasciar decongestionare il pensiero e magari di creare le condizioni perché arrivi una risposta.

                                            Suggeriremmo soltanto una piccola correzione: evitare il pronome “tuo”, che ci riallaccia a una storia, là dove le storie, come le scarpe all’entrata di un tempio, sarebbe meglio lasciarle fuori, perché ci ingabbiano nel conosciuto.

                                            Fin quando è tuo, il corpo è collegato a un passato e a delle aspettative.
                                            Quando ascolti veramente il corpo, invece, c’è sempre una sensazione, anche se solo parziale, di incontrare uno sconosciuto. Uno sconosciuto di cui però sentivi la mancanza…

                                            Siccome ascolti il corpo per entrare in contatto con qualcosa che non sia il tuo pensiero, il corpo non può essere tuo.

                                            Ascoltare il proprio respiro come si ascoltasse qualcun altro respirare, ad esempio, è un esercizio molto interessante. Non per trovarvi dei difetti, ma anzi, per tornare a sentire tutto ciò che non cogli a causa dell’abitudine condensata in quel pronome possessivo, del tuo credere di conoscerlo, nel considerare banale ripetizione ciò che è pulsazione vitale.

                                            Ascoltare il corpo significa prenderlo per come è, non per come pensiamo che debba essere.
                                            Significa sentirlo a prescindere da ciò che sappiamo o pensiamo di sapere di lui: dei suoi presunti pregi o dei suoi difetti, dei suoi meriti o delle cause delle sue sofferenze, anche delle nozioni che abbiamo su di lui.

                                            Sì, è un lavoro impegnativo, e non si può mai dire di aver trovato la soluzione definitiva, di aver trovato una verità e di potercela mettere in tasca per utilizzarla ogni volta che ci serve: ma è proprio qui il bello.

                                            Il corpo è lo strumento della coscienza. È tornare a come sentivamo prima che qualcuno ci avesse spiegato una volta per tutte cosa fosse.

                                            Qualcuno, con più enfasi, sostituirebbe sentire con essere, ma quest’ultima parola rischierebbe di complicarci la vita con dubbi amletici. Sentire è molto più diretto e concreto, non mi richiede il fardello di un’identità.

                                            Lasciando aperto l’interrogativo su chi sente, riposando anzi su quell’interrogativo, il sentire può agire da solvente, rendendo permeabile e allentando la corazza che mi vuole separato da tutto il resto, soprattutto, perché la corazza sono io: esiste non solo per limitare, ma anche per permettermi di guardarci attraverso.

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                                            Archiviato in:Articoli, pratiche, Yoga Contrassegnato con: asana, ascolto, hathayoga, pratica, tantra, yoga, yoga Novara

                                            No, yoga e meditazione non servono a controllare le emozioni, ma a migliorare la digestione*

                                            10 Aprile 2025 by Francesco Vignotto Lascia un commento

                                            Spesso sentiamo affermare che yoga e meditazione permettono di controllare meglio le emozioni. Come spesso accade, il diavolo (inteso come colui che depista) è nei dettagli, perché questa asserzione rischia di avvalorare una premessa che non è per nulla scontata: ovvero che le emozioni si tengano sotto controllo.

                                            In realtà, se le emozioni potessero essere controllate, non sarebbero emozioni.
                                            Del resto il concetto di controllo, in questo ambito, risulta pericolosamente ambiguo (e sbagliato, al di fuori di casi psichiatrici che richiedono un contenimento coatto): dove va a finire l’energia dell’emozione, potenzialmente enorme, destabilizzante, distruttiva, soprattutto quando si tenta di contenerla? Viene ridirezionata (a discapito di chi o cosa?), sublimata (non è forse, spesso, una pia illusione?) oppure repressa, evitata, ossia rimandata a una futura, rovinosa, deflagrazione o destinata a trasformarsi in nevrosi?

                                            Chi, del resto, tra i praticanti di queste discipline, non conosce quanto sia facile il deflagrare di emozioni violente proprio quando ci si sente purificati dalle passioni e al di sopra di ogni emozione?

                                            Far passare il concetto che con lo yoga e la meditazione si possano controllare le emozioni significa far andare incontro il praticante a non poche complicazioni evitabili. Perché il gioco potrebbe anche funzionare, fino a un certo punto, e questo non farà che nutrire l’illusione di avere pieni poteri sul proprio emotivo. Almeno fino a quando non arriverà il momento in cui soffrire sarà inevitabile e non starà a noi decidere quando sarà abbastanza.

                                            A quel punto nascerà un conflitto, spesso non dichiarato apertamente, tra l’emozione percepita come ‘sbagliata’ e i tentativi di mettere le cose a tacere, tentando di risalire una china resa ancora più farraginosa proprio dal nostro agire, e tanto più profonda dalla non accettazione della nostra emozione.

                                            Il fatto è che questo problema non era per nulla ignoto alle tradizioni da cui abbiamo appreso le tecniche di meditazione con cui oggi pensiamo, a torto, di tenere a bada il nostro emotivo. Il concetto stesso di karma nasce dalla constatazione che qualunque tentativo di fuggire attivamente alla sofferenza è destinato a rincararne la dose, a complicarne ancora di più il labirinto, laddove all’agire non anteponiamo la consapevolezza dei suoi limiti.

                                            Ed è questo il primo passo nella consapevolezza, che ci invita a fare lo yoga: possiamo agire solo dopo aver accettato, o meglio accolto, ciò che non possiamo controllare.

                                            Non è un caso se il principale oggetto di attenzione sia il respiro, che non può essere ‘controllato’ se prima non ne riconosciamo gli aspetti involontari: le idee stesse di azione e di controllo devono essere purificate e rettificate per poter essere efficaci. Agisco soprattutto non agendo, controllo in primo luogo assecondando.

                                            In altre parole, si deve sostituire l’idea malata di tenere sotto controllo il mare con l’idea che, sebbene le onde non si controllino, si può imparare a nuotare. E che, a volte, ci è dato scegliere quale corrente seguire.

                                            Ed è proprio nella consapevolezza del valore, del diritto ad esiste di ciò che non possiamo controllare e del suo tesoro vitale, che possiamo allenarci, attraverso la contemplazione, a digerire le emozioni, ovvero a cessare di respingerle, a riconoscerle come parte di noi.

                                            *Post scriptum

                                            Queste considerazioni presuppongono un buono stato di salute mentale, per quante nubi possano addensarsi nei cieli del nostro umore. In presenza di patologie, nel caso in cui le emozioni siano potenzialmente pericolose per sé e/o per gli altri, va da sé che ben prima della meditazione serve un buon supporto terapeutico.

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                                            Archiviato in:Articoli, hathayoga, meditazione Contrassegnato con: emozioni, emozioni negative, hathayoga, yoga Novara

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                                            Centro di yoga, meditazione, Qi Gong e Taijiquan. Corsi per ogni età e ogni livello.

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                                            Via Ventiré marzo 17 Novara, 28100
                                            lunedì10:00 – 20:00
                                            martedì, venerdì10:00 – 20:10
                                            mercoledì10:00 – 20:40
                                            giovedì10:00 – 19:00
                                            sabato10:00 – 12:00
                                            +393492462987

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