
Meditazione
La mente è per sua tendenza confusa e instabile. Meditare significa ritrovare quella tranquillità che, secondo le tradizioni Orientali, è il suo stato naturale.
Lo si fa più spesso attraverso il silenzio e l’ascolto, anche se sedersi a meditare è un allenamento che deve portare a scoprire che quella tranquillità può essere trovata in qualsiasi circostanza, anche dietro al rumore della vita di tutti i giorni.
Meditare, di per sé, è alla portata di tutti e non richiede nessun requisito particolare, nessun atto di fede. Solo paziente attenzione e disponibilità.
Che cosa si fa allora in un corso di meditazione? Ci si educa, con l’ausilio di alcune tecniche (postura, respiro, ascolto delle sensazioni corporee e spaziali, concentrazione) a sviluppare una maggiore sensibilità a ciò che accade qui e ora.
Il corso di meditazione può essere frequentato anche autonomamente, anche se è consigliabile seguire anche le lezioni di yoga, che offrono una valida preparazione.
Gli orari
Venerdì |
Meditazione 18.00-19.00 |
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Per approfondire
Meditare nel post-pandemia: un’inversione di tendenza
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Lo Zen e le Neuroscienze: il Sé e l’Altro
Da molti anni lo studioso e neuroscienziato J.H. Austin si interessa di processi cognitivi, neuroanatomia e neurofisiologia della meditazione. Oltre a decine di suoi articoli in ambito neuroscientifico, sicuramente il libro intitolato Zen and the Brain, di cui è autore, ha segnato un punto cruciale nella ricerca in questo ambito.
Un recente articolo, pubblicato sulla rivista Frontiers in Psychology, cerca di riassumere brevemente, per quanto possibile, alcune delle scoperte di Austin in oltre 30 anni di ricerca sulla meditazione in ambito neurofisiologico
Meditazioni per non uscire dal mondo
Così lontani, così vicini: la meditazione tra uscite e immersioni nel mondo